Per una questione affettiva (vi ho già raccontato che ho trascorso tutte le estati della mia infanzia a Fano in quanto, in questa meravigliosa cittadina, ho alcuni dei miei amati parenti) e per la bellezza e la "golosità" di questo Carnevale, che tante volte da piccola ho vissuto anche d'estate, incomincio la carrellata con lo strepitoso Carnevale di Fano.
Il Carnevale di Fano: 10 motivi per non perderlo
Festa, gioia, divertimento, maschere e quintali di dolciumi! Di cosa stiamo parlando se non del Carnevale di Fano, il più antico e dolce d’Italia? Se siete pronti ad accaparrarvi quintali e quintali di cioccolatini e caramelle lanciati dai carri allegorici segnatevi queste date: 12, 19 e 26 febbraio e raccoglierete questa pioggia singolare, colorata e gustosissima!
Quintali di dolciumi, maestosi carri allegorici, la suggestiva parata della luminaria, l’allegria del Carnevale dei bambini al mattino, i premi della Lotteria: questi sono solo alcuni degli ingredienti di questo magnifico evento marchigiano che vede ogni anno una partecipazione di oltre 100.000 persone.
E se ancora non siete convinti vi suggeriamo 10 buoni motivi per non perdere questa bellissima kermesse!
1. Il Carnevale di Fano: il più antico d’Italia
Lo sapete che il Carnevale di Fano si è svolto ininterrottamente dal quattordicesimo secolo fino ad oggi? Nell’archivio storico comunale è conservato un documento risalente al 1347 dove vengono registrate le spese sostenute dal Comune per comprare l’occorrente per “El giucho de Charnevale”. Ma si suppone addirittura che possa essere ancora più antico poiché è stata trovata una pergamena datata 11 luglio 1173. Nei secoli è cambiato il luogo delle sfilate, dal centro storico al più ampio e suggestivo viale Gramsci e con il tempo il Carnevale è andato caratterizzandosi sempre di più: a fine Ottocento venivano già organizzate sfilate a piedi e con carri. Nel 1872 venne istituito un comitato per l’organizzazione di questa manifestazione, denominato Società della Fortuna, oggi divenuta Ente Carnavalesca che coinvolge e appassiona migliaia di persone.
2. Il “getto” di dolciumi dai carri allegorici
“Non coriandoli, gesso o nastri filanti, ma dolciumi: cioccolate, chicche, confetti, caramelle. Tonnellate e tonnellate di dolci: cofanetti, scatole, tavolette di fondenti, paste, goloserie, gianduie, croccanti, torrone, cremini”. (Fabio Tombari – scrittore fanese)
Il momento più atteso del Carnevale è il cosiddetto getto, cioè il lancio di dolciumi dai carri allegorici durante le sfilate, che rende unico questo evento. Ogni anno più di 170 quintali di praline al latte, al fondente, alla nocciola e al caramello. Cioccolatini alla crema, con ripieno di frutta e tantissime dolci sorprese piovono dai giganti carri di cartapesta, che i visitatori si affrettano a raccogliere con i colorati prendigetto firmati dall’artista fanese Paolo Del Signore, diventati un “must” dell’evento. E c’è di più! La caccia al dolciume ha il sapore della solidarietà. Acquistando il coloratissimo cono rovesciato al costo di 5 €, la somma andrà in parte devoluta in beneficenza ai terremotati.
3. Le sfilate dei carri allegorici
“Quando escono dai capannoni alla luce del sole, enormi, sgargianti, animati da meccanismi segreti, i carri allegorici sono uno spettacolo affascinante che sempre stupisce per il gioco perfetto di equilibri improbabili e per la lussuosa coreografia”
Le spettacolari “sculture animate” che richiamano temi d’attualità e della satira politica percorrono per tre volte l’itinerario tracciato: nel primo giro sono presentate le nuove creazioni (oltre ai lavori realizzati dagli abili maestri per la scorsa edizione); nel secondo giro è la volta del getto dei dolciumi sulla folla; il terzo giro è quello della “luminaria” che avviene al tramonto e i carri si illuminano di mille colori dando luogo ad un affascinante spettacolo di luci che vi lascerà senza fiato! Le sfilate si svolgono in viale Gramsci dove transiteranno 4 carri di prima categoria, 5 carri di seconda categoria, compreso un “Pupo” tutto nuovo, e decine di mascherate preparate dagli storici gruppi fanesi e da altri provenienti da tutta la provincia e non solo.
4. La tradizione dei maestri carristi
“Guardando i carri viene spontaneo chiedersi come sono nati, quale mano gigante abbia potuto plasmare quei pupi enormi, quelle faccione rubiconde e la meraviglia aumenta sapendo che gli artefici di questo “miracolo” sono uomini normali, artigiani che si tramandano da anni la tradizione di questo mestiere antico quanto faticoso.”
Per realizzare le opere i maestri carristi e le decine di artisti, studenti, operatori e tecnici (in totale circa 600), sono all’opera quasi tutto l’anno. Noi li abbiamo incontrati l’anno scorso e li rincontreremo quest’anno sbirciando in anteprima all’interno dei grandi laboratori creativi. Ci hanno raccontato che i ragazzi imparano dai maestri carristi e che “il “virus del Carnevale” è come una malattia. Devi avere una grande passione perché siamo quasi tutti volontari!”
Come nasce un carro allegorico? Le professionalità coinvolte sono tantissime: falegnami, fabbri, artisti, resinatori, elettricisti, sarti, animatori, tecnici del suono. Il carro nasce, prima di tutto, sul bozzetto dove l’artista sviluppa la sua idea. La fase successiva è la “custrusiòn”, dove il carrista prepara una struttura in legno che ha la forma stilizzata del pupo e serve da sostegno alla creta. Si passa poi alla “mudellasiòn”, una gettata di creta fresca che viene progressivamente modellata fino ad arrivare alla figura del personaggio. Sulla figura modellata in creta, dopo aver passato una mano di scagliola, viene incollata la carta di giornale che ne prende la forma. E poi “se fa il forno”, cioè il pupo di creta ricoperto di carta viene messo ad asciugare con le stufe a gas e per sorreggerlo si mette una struttura portante di legno. Successivamente si passa una mano di gesso e quando il gesso è asciutto è pronto per la “colorasiòn” l’ultima fase che prevede un fondo di colore uniforme e poi con la pistola a spruzzo la messa a punto di tutte le sfumature. Con il tempo le tecniche si sono affinate e oltre alla cartapesta si usa anche il polistirolo e la resina.
5. La simpatia e l’esuberanza della Musica Arabita
Tra le tradizioni su cui i fanesi non discutono c’è la presenza alle sfilate della “Musica Arabita”, che significa musica arrabbiata: un singolare complesso musicale nato nel 1923 che, facendo il verso ai salotti aristocratici, s’inventò la propria musica con oggetti poveri e di recupero. Orci, casseruole, coperchi, pettini, pignatte rappresentano gli strumenti di questa “strampalata” orchestra. Gli effetti sonori e la mimica dei suonatori (vere macchiette comiche) vi manderanno in visibilio. Perfezionata e molto allargata nel numero del componenti, sotto la direzione di Enzo Berardi, l’Arabita, oggi, furoreggia perfino all’estero. La Musica Arabita partecipa al Carnevale con un proprio carro che chiude la sfilata.
6. Il rito purificatore del Rogo del Pupo
Nell’ultimo giorno di festa, il Martedì Grasso, nella piazza centrale viene bruciato un fantoccio, detto il “Pupo”, che celebra la conclusione dei festeggiamenti carnascialeschi purificando e scaricando le “colpe” commesse durante il periodo del Carnevale. Il Carnevale di Fano non ha una sua maschera tipica ma ha il “Pupo” che di volta in volta assume le sembianze di un personaggio salito alla ribalta della cronaca a livello locale, nazionale o internazionale, magari anticipando le grandi trasformazioni della società; è il caso per esempio dello “Sciatore” (anni Trenta, le prime vacanze sulla neve) o del “Villico in Lambretta” (1952, avvio della motorizzazione di massa); ma può esser il sempliciotto del paese, il politico, il campione dello sport o addirittura il presidente degli Stati Uniti. Il pupo di quest’anno si chiama “El Selfie” – spiega il maestro carrista Giovanni Sorcinelli -, rappresenta un Vulòn, pieno di se, sbruffone e gradasso, adattato all’epoca moderna. Un vulòn che abusa dei Selfie e dei social network e proprio per questo abuso, viene ‘punito’ da un uccellino, simbolo di uno dei social più famosi”
7. La magia del Carnevale dei bambini
Per i più piccoli sfila, la mattina delle tre domeniche di Carnevale, dalle ore 10.00 in Viale Gramsci il “Carnevale dei Bambini” con carri e mascherate su misura e ingresso gratuito. Bambini e adulti insieme, scoprono le proprietà e i significati delle maschere accompagnati dal vulon, maschera tradizionale rappresentata dal contastorie Filippo Tranquilli. Ci sarà uno spazio di animazione per i bambini “Ri- animiamo il Carnevale” a cura dell’istituto Professionale “A. Olivetti” e sarà possibile visitare i carri allegorici disposti lungo Viale Gramsci,presentati dai rispettivi carristi e appositi laboratori creativi.
8. Il Carnevale degli animali
Il Carnevale di Fano è animal friendly! Il divertimento è assicurato anche per gli amici a 4 zampe con il contest “Carnevale da Cani”,una sfilata in maschera di cuccioli accompagnati dai loro padroni in programma domenica 26 febbraio alle 10.30 con ritrovo in viale Gramsci (zona Borgo Cavour). Durante l’evento, organizzato con la collaborazione di Melampo e canile del Ragano, cane e padrone dovranno travestirsi nella maniera più simile possibile.Partendo da Borgo Cavour fino ad arrivare in Piazza XX Settembre, dove sul palco della Carnevalesca ci sarà la p
9. Carnevale solidale con la “Lotteria del Carnevale 2017”
Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la fortuna e la solidarietà con la “Lotteria del Carnevale 2017” promossa dall’Ente Carnevalesca, in collaborazione con le associazioni di volontariato. Oltre ad essere un’occasione per fare beneficenza, la lotteria dà la possibilità al fortunato vincitore del super premio di portarsi a casa un’automobile. Ogni domenica di sfilata, (12,19 e 26 febbraio) alle ore 18, in piazza XX Settembre al termine dei corsi mascherati, si svolgerà l’estrazione dei premi fedeltà. Il momento più atteso è ovviamente quello dell’estrazione finale che si svolgerà nella giornata di “Martedì Grasso” (28 febbraio) alle ore 18 in piazza XX Settembre.
10. Il Challenge fotografico #carnevaledifano2017
Un’opportunità da non perdere per gli appassionati di fotografia è challenge fotografico ideato dall’Ente Carnevalesca in collaborazione con Filippo Borioni (di Associazione OASI Confartigianato Marche), il Social Media Team Marche (di Fondazione Marche Cultura) e il network di community Marche in Action è aperta a tutti coloro che posteranno sui social network (Facebook, Instagram, Twitter) foto relative all’evento per tutta la sua durata, taggandole con l’hashtag #carnevaledifano2017 . Verranno premiate le 8 fotografie che rappresenteranno al meglio il focus del Carnevale di quest’anno: Creatività e Made in Italy. Gli autori degli scatti potranno salire sui carri durante le sfilate del 19 e del 26 febbraio e vivere il Carnevale da una prospettiva originalissima oltre che visitare il laboratorio degli artigiani carristi prima della partenza della sfilata. Le 8 fotografie vincitrici verranno proclamate venerdì 17 e venerdì 24 febbraio 2017. Tutte le info qui.
E per finire… una visita alla splendida Fano: la città della Fortuna
Il Carnevale rappresenta un’occasione ideale per visitare la deliziosa città di Fano che vanta uno straordinario centro storico romano con tanti monumenti, tra cui il celebre Arco di Augusto, palazzi e chiese. La Chiesa di Santa Maria Nuova accoglie la tavola del Perugino Madonna e Santi, realizzata in collaborazione col giovane Raffaello Sanzio, e da vedere è anche la chiesa barocca di San Pietro ad Valium, ornata da stucchi, affreschi e dorature. Una chicca è il Teatro della Fortuna, realizzato nel 1665, e il Museo Civico, che conserva una importante sezione archeologica, mentre nella Pinacoteca è possibile ammirare dipinti del cinquecento, tra cui opere di Guido Reni e del Domenichino.